Il primo giorno in canile con i Fiori di Bach

Chester
Chester

Da qualche tempo accarezzavo l’idea di lavorare con i Fiori di Bach in un canile.

Non è facile però trovare dei responsabili che accettino questo tipo di collaborazione.

Finalmente ho incontrato Emanuela, responsabile del canile Rifugio Cani Sciolti a Pozzo d’Adda (Mi).

 

Lei conosceva già i Fiori di Bach e a volte utilizzava il Rescue Remedy per aiutare i cani nei primi momenti di arrivo in canile. Ci siamo quindi incontrate al momento giusto per entrambe..

 

I Fiori di Bach, per chi non li conosce, aiutano a riequilibrare gli stati d’animo negativi, riportandoli ad uno stato positivo.

Quindi vi potete rendere conto come possano essere utili ad animali abbandonati e spesso anche maltrattati.

Ovviamente non fanno miracoli, ci vuole il paziente aiuto ed affetto dei volontari e magari anche di una famiglia adottiva.

 

Con l’aiuto di Emanuela e delle volontarie, sono passata da box a box, trascrivendo freneticamente sul mio  quadernetto  le storie dei cani.

…Nome, anno di nascita (ovviamente presunta), sesso, e i loro disequilibri.

 

Abbiamo poi “discusso a tavolino” cane per cane, e scelto di dare pochi fiori, orientandoci sui problemi più urgenti.

Ovviamente Il fiore che è andato per la maggiore, è stato Star of Bethlehem.

Di seguito quelli legati alla paura.

 

Vorrei raccontarvi le vicende di tutti loro, ma non è possibile. Vi scrivo solo quelle che mi sono arrivate al cuore maggiormente. E per scelta mia, non vi elencherò nemmeno i fiori, ma solo le loro storie.

 

Appena sono arrivata, mi hanno detto che c’era un cane anziano (16 anni), Zeus, che aspettava il veterinario.

Ormai non si alzava più, era stanco di vivere. Ho scelto dei fiori per aiutarlo nel suo ultimo viaggio verso la morte. Non riusciva più a lappare l’acqua, quindi gli abbiamo messo i fiori in una ciotolina di vetro di fianco a lui.

Quando è arrivato il veterinario per addormentarlo, mi ha commosso vedere che le volontarie presenti in quel momento  si sono raccolte nel suo box per dargli l’ultimo saluto.

 

Altro cane che mi ha preso il cuore, è stato Chester, un beagle maschio di circa otto anni.

Chester soffre molto lo stare chiuso in un box ed e’ sempre alla ricerca di attenzioni.

I fiori possono aiutarlo, ma avrebbe più bisogno di un umano che gli doni tanto amore e una casa.

 

E come dimenticarsi di Tiger, un meticcio di circa un anno e mezzo. Un grosso cucciolone, un pò troppo espansivo, che mal sopporta il box e quindi è sempre alla ricerca di attenzioni da parte delle volontarie.

 

E per finire, Zoro, uno splendido lupo di un anno circa, ultimo arrivo del canile. Per tutto il tempo che sono stata lì, ha continuato ad abbaiare freneticamente. Gli abbiamo dato del Rescue nella sua ciotola d’acqua, e poi gli ho preparato dei fiori per aiutarlo ad abituarsi, spero per non troppo tempo, alla vita del canile.

 

Potrei continuare all’infinito, ma se volete conoscere le loro storie, seguiteli su Facebook

 

Camilla